LE ORIGINI DI MELENDUGNO - I SUOI EROI

La storia di Melendugno ha inizio in tempi assai remoti, come dimostrano i reperti preistorici e i due dolmen risalenti all'eneolitico.
L'angolo del territorio più ricco di storia è senz'altro Rocavecchia.
Il sito, frequentato dall'uomo sin dalla preistoria, può vantare tre città fortificate, costruite l'una sulle macerie dell'altra, come la Troia omerica.
La più antica risale al XVII-XVI sec. a.C. E' l'unica in tutta Europa ad avere le mura di conci e bolo. La recente scoperta è del prof. Cosimo Pagliara dell'Università di Lecce.
La città, stando ai resti e alle tracce ritrovate, fu distrutta da un incendio. Qualche secolo dopo, sorse la Roca dei Messapi.
I Messapi, secondo alcune fonti, erano di origine cretese, secondo altre, di origine illirica. L'Illiria corrisponde, approssimativamente, all'attuale Albania, le cui coste sono a sole 37 miglia da Roca.
Sui Messapi importanti scoperte e rinvenimenti sono stati operati dal prof. Pagliara. Nella grotta marina detta Poesia Piccola, antico tempio del dio Thaotor Andiras, (il Tutor Adraius dei Romani) sono state scoperte numerosissime iscrizioni rupestri in lingua messapica, greca e latina. Attraverso gli studi congiunti di archeologi e filologi, si sta cercando di aprire uno spiraglio per conoscere l'antico popolo del Salento che attualmente appare ben più misterioso di quello Etrusco.
Nel XIV sec. d.C., sempre nello stesso sito, Roca risorge ad opera di Gualtieri VI di Brienne, ma ancora una volta, Roca sarà messa a ferro e fuoco dall'esercito di Maometto II (estate del 1480).
Per un certo periodo Roca fu sede di seguaci di Basilio di Cesarea. Giunti sulle coste meridionali in più ondate (forze anche per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste), conducevano vita eremitica o più spesso cenobitica, abitando in sistemi di grotte ipogee di cui la zona di Roca è ricca.
Sotto i Normanni, i basiliani - che non erano un ordine propriamente inteso - innalzarono le loro abbazie e si svilupparono e si diffusero rapidamente nel meridione nel volgere di un secolo; diedero grande impulso sia all'agricoltura, sia alla letteratura, contribuendo in modo incisivo al sorgere dell'Umanesimo.
A Melendugno fondarono l'Abbazia di San Niceta di cui rimane solo la chiesetta con pregevoli affreschi databili dal XIV al XVI sec. Nel trittico absidale, si può vedere la più antica raffigurazione della Madonna di Loreto che si conosca in Italia (R. Carrozzini) del cui culto, però, attualmente non v'è traccia a Melendugno.

Dopo la caduta di Roca, a pochi chilometri dall'antica città, fu costruito un nuovo insediamento fortificato detto Rocanuova. La zona era malsana e gli abitanti non ebbero vita facile. Con un decreto del 25.11.1808, sotto il regno di Giuseppe Napoleone, re di Napoli, veniva istituito il Comune di Melendugno, con le frazioni di Roca e di Borgagne. La città fu abbandonata del tutto nel XIX sec. L'Amministrazione Comunale nel 2008 ha concluso un importante progetto di recupero, che ha restituito alla fortificazione di Roca l`antico splendore. Tutto il borgo che sorgeva intorno alla fortezza inoltre e` stato restaurato. Oggi il sito di Roca Nuova e` pronto per ricevere visite guidate e per ospitare eventi culturali, oltre che splendida cornice per celebrazione di matrimoni civili.

 

Si allegano gli elenchi dei cittadini melendugnesi e borgagnesi caduti nei due conflitti mondiali.

 

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